SOCIAL FOOD, NON CHIAMATELO SOLO CIBO

SOCIAL FOOD, NON CHIAMATELO SOLO CIBO

Negli ultimi anni, grazie alla forza dirompete di celebri programmi televisivi, il settore food si è affermato come un vero e proprio fenomeno di costume mettendo in risalto l’importanza di quell’ insieme di rappresentazioni sociali che rendono il cibo un “fatto sociale”. Media e new media hanno contribuito a spettacolarizzare il processo gastronomico rendendo delle celebrità gli chef del momento. Nei canali tematici trasmissioni televisive ad hoc ci insegnano a mangiare e cucinare quando ad esseri trasmessi non sono reality show, proferiti in tutte le salse. Concorrenti impacciati si sfidano, il tema di fondo è sempre lo stesso: cucinare qualsiasi cosa. Il superamento di ogni barriera culinaria contribuisce ad arricchire l’offerta gastronomica, per le nostre strade troviamo di tutto e di più, dallo street food, alla cucina sperimentale passando per la più salutare cucina vegan crudista. Alla ristorazione tradizionale si aggiungono così diverse realtà attive nel settore del food and beverage a tutto vantaggio di un tessuto produttivo che si misura con le sfide del cambiamento. In compagnia dell’oste e del cuoco troviamo altre figure professionali, magari sempre esistite, di certo non avvolte da quell’aurea futuristica che illumina un food blogger oppure un opinionista del gusto o un sociologo dell’alimentazione. Le innovazioni tecnologiche e digitali hanno cambiato il mondo, sovvertendo schemi e trasformando la realtà, aumentandola o distorcendola. Piattaforme online, smartphones, social network, pagamenti digitali e addirittura cripto-valute offrono spunti interessanti per un settore in espansione che si nutre di visibilità e consenso diffuso. Capita così che su ogni attività penda la spada di Damocle della recensione e non importa se l’autore vero o presunto esprima un parere oggettivo o fazioso, la recensione diventa una sentenza. L’avvento massivo dei social network arriva a toccare le radici più profonde di un antico mestiere rivoluzionandone in parte metodologie e processi. Il cibo diventa un momento di condivisione totale e assoluta, l’istantanea del prodotto e l’accettazione dello stesso da parte della comunità social è importante tanto quanto la bontà e la genuinità del prodotto consumato se non di più. Attraverso le apposite piattaforme online è invece possibile visionare, prenotare, ordinare, cibi e pietanze, qualche click, un pagamento digitale e il piatto del giorno è in fase di consegna.

In tempi di rivoluzioni tecnologiche sembra segnato anche il futuro del food, i consumatori valutano positivamente percorsi esperienziali e funzionali, crescono gli investimenti nelle start-up di settore come cresce il numero di utenti di un servizio pronto a decollare.